Laser noduli tiroidei
Pierpaolo De Feo,
Giovanni Gambelunghe
La patologia nodulare della tiroide è molto frequente e rappresenta una comune problematica clinica. La frequenza di tale patologia è stimabile in circa il 25% della popolazione. Circa il 5-10% di queste persone viene inviato alla chirurgia tradizionale a causa delle dimensione dei noduli.
In alternativa alla chirurgia tradizionale, da circa 15 anni si è affacciata nel panorama terapeutico della patologia nodulare tiroidea, una nuova metodica mini-invasiva: la termoablazione laser per via percutanea.
La luce laser è costituita da onde della stessa lunghezza d'onda (monocromatiche), in fase (coerente) e parallele (collimata). Questo implica che si possa cedere una grande quantità di energia in una piccola e ben determinata aria di tessuto nodulare attraverso una fibra ottica flessibile di piccolo calibro (dell'ordine di pochi micron) in modo preciso, controllato, prevedibile e riproducibile. Gli effetti biologici sono dati dall'assorbimento dell'energia luminosa sotto forma di calore con conseguente vaporizzazione, necrosi e coagulazione del tessuto trattato.
L’intervento è ambulatoriale. Non occorre anestesia generale né locale e neanche sedazione. Il paziente è collocato sul lettino in posizione supina, a capo iperesteso.
Le manovre di posizionamento aghi/fibre e illuminazione laser sono visualizzate in tempo reale attraverso immagini ecografiche ad alta risoluzione (sonde lineari multi- frequenza 8-13 mHz).
La illuminazione laser viene mantenuta 10-30 minuti, a seconda della dimensione del nodulo. L’intervento, incluse le manovre di inserimento della fibra, dura dai 20 ai 45 minuti circa. L’intervento di termoablazione è ripetibile sui noduli particolarmente voluminosi (>30 ml) o multipli. L’intervallo tra le successive sessioni può variare, a seconda delle necessità, da 2 a 6 mesi.
Il paziente, conclusa la procedura di termoablazione, è mantenuto circa2 ore in osservazione ed esegue un’ecografia di controllo prima di tornare al domicilio.
Il Prof. Pierpaolo De Feo e il Dott. Giovanni Gambelunghe, con la loro esperienza decennale, hanno trattato più di 700 noduli. La percentuale mediana di riduzione di volume è 66% dopo un singolo trattamento. La percentuale di efficacia, valutabile in una riduzione di almeno il 40%, è del 89% dei noduli trattati.
Gli effetti collaterali, presenti in circa il 10-20% dei pazienti trattati, sono rappresentati da febbricola (massimo 37,6°C) la sera del trattamento, modesto dolore loco-regionale autolimitantesi in 24-72 ore e di soffusioni emorragiche cutanee e sottocutanee nella sede di inserzione la fibra ottica. In soli due casi si sono avuti episodi di sanguinamento maggiore che hanno richiesto un intervento chirurgico.