Reputazione
- Accessibilità
- Comunicazione
- Efficacia
- Raccomandazione
Valutazioni
- Accessibilità
- Comunicazione
- Efficacia
- Raccomandazione
- Malattia/affezione trattata: Visita neurologica
- A che età hai ricevuto il trattamento: 48
- Tempo di attesa per la visita: 10
Credo che non sia accettabile l’atteggiamento e il modo di porsi della Dottoressa Cosucci, incontrata oggi, ahimè, presso il poliambulatorio di Gualdo Tadino, nei riguardi dei pazienti.
Questa mattina alle dieci, mi sono recato presso il Poliambulatorio di Gualdo Tadino (partendo dal Bettona, dopo aver prenotato ieri pomeriggio una visita Neurologica).
Con me, attendevano altre due persone. Appena si è presentata, la dottoressa aveva da dire sul fatto che gli appuntamenti a lei non risultavano e ci chiedeva se li avessimo presi nella notte, con un tono per niente ironico ma molto scocciato. Era forse delusa di non poter avere la mattinata libera?
Al mio segnalarle che avevo un appuntamento per le 10 mi dice, testuali parole “Peggio per lei”. Intanto si va a prendere un caffè (che berrà mentre finge di ascoltarmi e di leggere la mia cartella medica, che è piuttosto complicata e articolata. Tanto è vero che la dottoressa quasi immediatamente mi dice che non ha voglia di leggere tutto e che a lei non le interessano quelle cose. La invito a leggere almeno il referto degli otorini che mi chiedevano un consulto neurologico, invece di fare a me domande a cui difficilmente avrei potuto rispondere).
Nel frattempo, leggendo qua e là qualche frase sui vari referti, sempre bevendo il caffè (senza mascherina), metteva in discussione considerazioni di medici che mi seguono da 8 anni, tra l’altro travisando, considerando che non aveva una visione d’insieme, visto anche, come dichiarava lei, che non aveva voglia di leggere.
Tutto questo condito da un atteggiamento indisponente e che definire poco attento alla persona che aveva davanti mi sembra un eufemismo.
La dottoressa, poi, mentre mi faceva la visita, se così vogliamo chiamarla, mi chiedeva se ero sardo... e mi chiedo se le mie origini (non sono sardo comunque) avessero a che fare con l’esame.
In questi 15/20 minuti di tortura, in cui ho fatto davvero fatica dal trattenermi dall’insultare, come credo meriti, questa signora, ha passato più di 3/4 del tempo a bere il caffè e a leggiucchiare i miei referti e a criticare quello che non capiva, fino ad arrivare al punto di bofonchiare fra sé: “ma questo che mi interessa, saranno affari dei gastroenterologi...”.
Non solo ritengo la dottoressa Cosucci una pessima professionista, cosa di cui potremmo discutere, vista che la mia impressione può essere considerata soggettiva, ma credo sia oggettivamente inadatta ad avere rapporti con il pubblico e mi chiedo come possa aver fatto ad arrivare a questa età e a continuare a lavorare in un ente pubblico e a percepire uno stipendio con un tale livello di inadeguatezza; il tutto condito da arroganza e sufficienza.
Devo pensare che essere in quel piccolo ufficietto sia conseguenza di tutto quello che ho scritto prima, cioè l’avete parcheggiata lì in attesa che maturi gli anni per la pensione? Se così fosse sapete quante persone come me ogni giorni ci devono avere a che fare?
In questi 8 anni in cui sono purtroppo malato piuttosto seriamente, ho incontrato decine di medici e mai, dico mai, neanche quando ho avuto a che fare con professori e medici davvero in gamba, mi sono sentito così, mai mi era capitato un tale livello di inadeguatezza. E potete chiedere a questi medici, che mi conoscono piuttosto bene, se sono mai stato scortese o indisponente (se pensate che l’atteggiamento della Cosucci sia in risposta a un mio atteggiamento).
Questa mattina alle dieci, mi sono recato presso il Poliambulatorio di Gualdo Tadino (partendo dal Bettona, dopo aver prenotato ieri pomeriggio una visita Neurologica).
Con me, attendevano altre due persone. Appena si è presentata, la dottoressa aveva da dire sul fatto che gli appuntamenti a lei non risultavano e ci chiedeva se li avessimo presi nella notte, con un tono per niente ironico ma molto scocciato. Era forse delusa di non poter avere la mattinata libera?
Al mio segnalarle che avevo un appuntamento per le 10 mi dice, testuali parole “Peggio per lei”. Intanto si va a prendere un caffè (che berrà mentre finge di ascoltarmi e di leggere la mia cartella medica, che è piuttosto complicata e articolata. Tanto è vero che la dottoressa quasi immediatamente mi dice che non ha voglia di leggere tutto e che a lei non le interessano quelle cose. La invito a leggere almeno il referto degli otorini che mi chiedevano un consulto neurologico, invece di fare a me domande a cui difficilmente avrei potuto rispondere).
Nel frattempo, leggendo qua e là qualche frase sui vari referti, sempre bevendo il caffè (senza mascherina), metteva in discussione considerazioni di medici che mi seguono da 8 anni, tra l’altro travisando, considerando che non aveva una visione d’insieme, visto anche, come dichiarava lei, che non aveva voglia di leggere.
Tutto questo condito da un atteggiamento indisponente e che definire poco attento alla persona che aveva davanti mi sembra un eufemismo.
La dottoressa, poi, mentre mi faceva la visita, se così vogliamo chiamarla, mi chiedeva se ero sardo... e mi chiedo se le mie origini (non sono sardo comunque) avessero a che fare con l’esame.
In questi 15/20 minuti di tortura, in cui ho fatto davvero fatica dal trattenermi dall’insultare, come credo meriti, questa signora, ha passato più di 3/4 del tempo a bere il caffè e a leggiucchiare i miei referti e a criticare quello che non capiva, fino ad arrivare al punto di bofonchiare fra sé: “ma questo che mi interessa, saranno affari dei gastroenterologi...”.
Non solo ritengo la dottoressa Cosucci una pessima professionista, cosa di cui potremmo discutere, vista che la mia impressione può essere considerata soggettiva, ma credo sia oggettivamente inadatta ad avere rapporti con il pubblico e mi chiedo come possa aver fatto ad arrivare a questa età e a continuare a lavorare in un ente pubblico e a percepire uno stipendio con un tale livello di inadeguatezza; il tutto condito da arroganza e sufficienza.
Devo pensare che essere in quel piccolo ufficietto sia conseguenza di tutto quello che ho scritto prima, cioè l’avete parcheggiata lì in attesa che maturi gli anni per la pensione? Se così fosse sapete quante persone come me ogni giorni ci devono avere a che fare?
In questi 8 anni in cui sono purtroppo malato piuttosto seriamente, ho incontrato decine di medici e mai, dico mai, neanche quando ho avuto a che fare con professori e medici davvero in gamba, mi sono sentito così, mai mi era capitato un tale livello di inadeguatezza. E potete chiedere a questi medici, che mi conoscono piuttosto bene, se sono mai stato scortese o indisponente (se pensate che l’atteggiamento della Cosucci sia in risposta a un mio atteggiamento).
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